Un disco che arriva dopo due anni di concerti in Festival tra UK, Giappone, Asia, Sud America ed infine, nel 2020 in Italia. Un lavoro che ha reso questa formazione ancora più affiatata e compatta intorno ad un nome emblematico, The Crossing, inteso come attraversamento, passaggio, un nome che racchiude i diversi stili che si fondono nella musica di questo quartetto.
Già dal primo ascolto lo sguardo al
jazz prog degli anni '70 assume un suono contemporaneo ed originale
in un trafficato incrocio sonante, dove autostrade elettroniche si
intersecano con piste desertiche, ipnotiche ritmiche etiopi ed
assordanti strade metropolitane. A guidare, Enzo Favata, da 30 anni
sulla scena jazz internazionale musicista creativo e produttore,
definito dalla stampa ingelse “maverick” che ha scelto al suo
fianco Pasquale Mirra al vibrafono e marimba midi, Marco Frattini,
batteria e percussioni e Rosa Brunello, basso e contrabbasso. Favata
ha voluto curare con particolare attenzione la produzione artistica
dell'album, senza però rinunciare alle dinamiche e all'interplay
live tipici del jazz. Il risultato è un suono
contemporaneo, che
guarda alla tradizione come fondamento, per poi svilupparsi in
innumerevoli direzioni. Il jazzista sardo racconta così la nascita
del disco: “The Crossing oltre al titolo dell'album è anche il
nome della band che avevo in mente di costituire da molto tempo. Per
scrivere e creare la musica anche con l'elettronica, avevo bisogno di
trovare dei jazzisti che avessero un nuovo modo di porsi nel trattare
i materiali musicali, che fossero liberi, padroni del jazz e di altri
linguaggi. L'equilibrio ed il grande intreplay che si è creato dopo
varie tournée con Rosa Brunello, Marco Frattini e Pasquale Mirra, è
quello di una vera e propria band e lo si sente sul palco, con
passione, affiatamento e il grande virtuosismo dei musicisti
coinvolti.
Ho deciso di riportare un'atmosfera live direttamente dal palco sull'album, passando dallo studio solo per aggiungere alcune parti dell'arrangiamento con tastiere analogiche che hanno caratterizzato il suono degli anni '70 coinvolgendo altri musicisti in sala di registrazione, per creare dei piccoli camei orchestrali inseriti negli arrangiamenti. Una scelta creativa che ha aggiunto quel sapore di attraversamento temporale e di genere. Quattro brani su sei sono stati registrati nell'estate 2020 durante un tour in Italia, in studio sono state fatte registrazioni addizionali lasciando totalmente l'energia del live. Scrivere parti aggiuntive su di una forma già prestabilita, mi ha dato modo di espandere e centrare maggiormente il progetto discografico, un ambiente sonoro che ha visto oltre ad i nostri strumenti: synth analogici vintage degli anni '70, chitarre elettriche,
organi analogici, voci utilizzate come strumento, parti orchestrali ed un quartetto d'archi, insieme a strumenti inusuali.Per questo mi sono avvalso di straordinari ospiti come Salvatore Maiore, Marcello Peghin, Maria Vicentini, Ilaria Pilar Patassini e la virtuosa dello guzheng, la cinese Zhan Qian, con cui ho tenuto dei concerti in Cina e che ha inciso la sua parte in uno studio di Nanchino. Nella sessione in studio nel febbraio 2021 abbiamo registrato due brani, “For Turiya” di Charlie Haden, un omaggio ad uno dei musicisti più poetici del jazz ed un brano nuovo molto elettronico e potente nato da un'idea comune del nostro collettivo dal titolo emblematico “Black Lives Matter” dove insieme al quartetto, idealmente, rappano Malcolm X, Fela Kuti e Steve Biko: il messaggio del brano ricorda che il razzismo è un problema mai risolto. La traccia passa dal caotico e contemporaneo paesaggio metropolitano, con una dinamica drum&bass, verso l'Africa felakutiana.”
L'album si apre con “Roots”, brano di Ian Carr's Nucleus, leggenda del jazz rock inglese degli anni '70 e lo spirito creativo di quel periodo è presente come un richiamo nel disco, rispetto alla versione originale Favata ha creato un arrangiamento inserendo parti orchestrali e per quartetto d' archi insieme alla voce ed ai suoni dei synths analogici.Tra questi il Theremin, che nell'album spesso fa sentire la propria voce come una sorta di filo conduttore.
"Turn” è invece un brano già presente nel repertorio di Favata, che utilizza principalmente il sax soprano, più precisamente un saxello della Rampone & Cazzani, con un suono decisamente originale e con diversi interventi di strumenti elettronici, tastiere e organi vintage, theremin e synth analogici.
“Salt Way” ci porta in un “quarto mondo” sonoro, per citare Brian Eno e Jon Hassel, Jan Bang, ma si ispira e racconta ancora l'Africa e l'affascinate Etiopia insieme alla famosa “via del sale” che parte dalla Dancalia; è un brano molto sentito, suonato magistralmente dalla band e ospiti, un omaggio alle frequentazioni etiopi di Favata dove ha suonato molto con musicisti locali, tra cui l'icona Mulatu Astatke.
“Oasis” chiude la versione digitale e CD dell'album ed è una traccia ipnotica in cui Favata sceglie il suo secondo strumento, il clarinetto basso, per esplorare scale etiopi, in un crescendo che si sviluppa in 12 minuti, da gustare tutto di un fiato come le vecchie facciate intere degli LP anni '70 .
Un altro elemento che guarda ai classici è la cura quasi maniacale con cui è stato registrato e mixato il suono di un disco apparentemente difficile, vista la sua natura live sul palcoscenico, Favata voleva ricreare un ambiente ed un sound tipico delle grandi produzioni prog e psicheliche degli anni '70, utilizzando strumenti originali dell'epoca, mixer, compressori ed effetti analogici. Per questo compito ha chiamato Alberto Erre, senior sound engineer, grande conoscitore dei filtri analogici, per una settimana chiusi nello studio Rockhouse, in un autentico tuffo tra iper tecnologico e passato vintage il fonico ed il musicista sardi hanno creato un colore davvero speciale con un muro di suono caldo ed avvolgente è un risultato difficilmente raggiungibile con i nuovi sistemi digitali.
Link per preascolto: https://soundcloud.com/user-612525774-510227484/sets/enzo-favata-the-crossing/s-FRJDqQTJoBD
Contatto per promozione e booking:
Govind Singh Khurana – 0039 348 8836595
Credits:
The Crossing - brani e strumenti suonati
Roots (Ian Carr& Nucleus)
Enzo Favata - sax, theremin, samples, arrangiamenti
Pasquale Mirra – vibrafono, marimba midi, Fender Rhodes
Rosa Brunello - Fender Bass
Marco Frattini - batteria, Roland Spd
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Musicisti ospiti:
Ilaria Pilar Patassini - voce
Salvatore Maiore - violoncello
Maria Vicentini - violino, viola
Marcello Peghin – chitarra elettrica Fender Stratocaster
Turn (Enzo Favata & Marcello Peghin)
Enzo Favata - sax, theremin, samples,
Pasquale Mirra – vibrafono, marimba midi
Rosa Brunello - Fender Bass
Marco Frattini batteria, Roland Spd
--
Musicisti ospiti:
Ilaria Pilar Patassini - voce
Salt Way (Enzo Favata)
Enzo Favata – sax soprano, flauto indiano di metallo & live electronics, Tastiere: Arp 2006, Hammond B3, Obereim Matrix 12, theremin, samples, arrangiamenti
Pasquale Mirra – vibrafono, marimba midi
Rosa Brunello - Fender Bass
Marco Frattini - batteria, Roland Spd
--
Musicisti ospiti:
Ilaria Pilar Patassini - voce
Salvatore Maiore - violoncello
Maria Vicentini - violino, viola
Giorgio Peghin - organo Viscount Legend
For Turiya (Charlie Haden)
Enzo Favata - sax soprano, theremin - tastiere: Yamaha Cs 80
Pasquale Mirra – vibrafono, marimba midi, Fender Rhodes
Rosa Brunello - contrabbasso
Marco Frattini - batteria, Roland Spd
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Musicisti ospiti:
Salvatore Maiore - violoncello
Black Lives Mater (Favata, Brunello, Mirra, Frattini)
Enzo Favata sax soprano - tastiere: Yamaha Cs 80 Samples
Pasquale Mirra – vibrafono, marimba midi, Fender Rhodes
Rosa Brunello - Fender Bass
Marco Frattini - batteria, Roland Spd
--
Voci: Fela Kuti, Malcom X, Steve Biko
Oasis (Enzo Favata)
Enzo Favata - clarinetto basso - additional keyboards: Arp 2006, Hammond B3, Roland Jupter 8
- pianoforte - Obereim Matrix 12 - samples, live electronics, arrangiamenti
Pasquale Mirra – vibrafono, marimba midi, Fender Rhodes, live electronics
Rosa Brunello - Fender Bass, effetti
Marco Frattini - batteria, Roland Spd, darbuka, percussioni
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Musicisti ospiti:
Ilaria Pilar Patassini - voce
Registrazioni dal vivo, 2020
Turn, Oasis, Salt Way sound engineer Attilio Lombardo
Roots sound engineer Giacomo Jakkeddu Sanna
Registrazioni in studio: Febbraio 2021, session al Carrabbuffas Studio
Black Lives Matter, For Turiya
sound engineer Alberto Erre
Additional instruments and keyboards on all tracks were recorded February 2021
Mixaggio- Febbraio 2021
RockHouse Studio
sound engineer Alberto Erre
Mixer Trident 1990
Mix Session - Daw ProTools HD - Desk Trident Vector 432 - Master Bus compressor Neve 33609Jd - Converter A.D Lavry Blue M.AD824. Drum ins. Valley People610 + Tubetech CL2A + Emt 140 plate reverb - Bass ins. UA1176 - Vibra ins. Manley VariMu - Sax ins. Millennia Stt1 Producerpack tube Vs - EFX:Reverb Lexicon 224Xl + Lexicon lx480 - Tc 2290 - Eventide Eclipse - H3000se
Mastering Session- Daw: Protools Hd - Efx Chain: Brainworx BX_digital V3 M/S plugin- Lindell 354E MultiBand Compressor plugin - Manley Massive Passive Eq Mastering Vs - Manley VariMu Compressor Mastering vs - Weiss MM-1 Limiter
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